Lavoiser - Carlos de Oliveira - Neorealismo Portoghese





Lavoiser

Nella poesia,
natura variabile
delle parole,
niente si perde
o crea,
tutto si trasforma:
ogni poesia,
nel suo profilo
incerto e calligrafico,
già sogna
 un altra forma.

Se la poesia 
analizzasse
la propria oscillazione
interiore,
cristallizzasse
un altro movimento
più sottile,
quello della struttura
in cui si generano
millenni più tardi
questi immaginari
fiori calcarei,
troverebbe 
il suo micro rigore.

L'uccello; la sua anatomia
rapida; forma piena di fretta,
che si condensa
appena il necessario
per essere visibile nel cielo,
senza ferirlo;
modello d'altri voli: nubi;
e vento lieve, foglie;
adesso, attonito, apre le ali
nel deserto della tavola;
tenta di gridare ai falsi uccelli
che la morte è diversa:
incrociare il cielo con la soavità
d'un sussurro e sparire.

La prima forma è ancora
elastica; le altre induriscono
nell'aria, più angolose;
ma tutte pesano,
elaborando leggi di caduta:
e cadono; gravi; ridotte
allo spazio del loro peso;
il volo è il singolare astratto,
o meglio, la metafora delle ali,
che sottintende cose
per ora senza leggi;
ma il plurale, i voli, no:
rendono le forme nitide,
le limitano alla loro opacità;
e ad ogni impulso nell'aria,
il peso riconduce i corpi
all'inizio del volo:
i voli sono ritorni.

Carlos de Oliveira "Lavoiser" da Sobre o lado esquerdo
da  Pessoa a Oliveira
La moderna poesia portoghese
a cura di Giuseppe Tavani
Modernismo, Surrealismo, Neorealismo
Ed. Accademia 1973

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